Gin 1816-Naufragin
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Gin Livigno: Handcrafted at 1816 meters of altitude

Per orientarsi 🧭

Ho incontrato Andrea Rocca, il quale mi ha raccontato la storia del suo Birrificio 1816, che da qualche anno è anche una piccola distilleria di Gin.

Prima di presentare i suoi Gin però vorrei raccontarvi un po’ la sua storia.

Andrea, insieme al sostegno della sua famiglia, nel 2001 fonda il Birrificio 1816.
Il nome del birrificio fa riferimento all’altitudine di Livigno che si trova appunto a 1816m, che darà vita così alla birra più alta d’Europa.
Ancora oggi il suo birrificio continua a esprimere a pieno la passione che lui e il suo staff trasmettono ai loro prodotti e ai clienti.
Inoltre, a sottolineare la loro professionalità, Andrea quest’anno concluderà il suo percorso diventando Master of beer e le due figlie che collaborano con lui sono biersommelier.

Dal 2021, dopo la rinascita dal covid, Andrea inizia con la distillazione e compie i suoi primi passi verso la produzione artigianale di Gin.
Anche il programma televisivo Melaverde ha dimostrato interesse per lui e la sua attività e ha mandato in onda una puntata molto interessante, dove il protagonista era il Pino Mugo che troveremo all’interno di uno dei suoi Gin.

Naufragin Gin 1816

Posso riscoprire la storia di Livigno anche solo ascoltando Andrea mentre spiega i suoi distillati, che si ispirano dall’epoca del contrabbando e vogliono esprimere i sapori che la natura di Livigno ha da offrire.

Come avviene la distillazione?

All’interno del birrificio, in cui sono stato accolto da Andrea, è presente il suggestivo alambicco, la cui presenza fa da padrona tra i tavoli in cui si accomodano i clienti per le consumazioni. “Sempre più persone sono incuriosite da come avviene il processo di distillazione”, mi spiega, “e si fermano per poter osservare”.

Una volta che ottiene il distillato, lo convoglia e immagazzina all’interno di alcuni tank d’acciaio che si trovano in un locale accessorio al di sotto del birrificio, collegati all’alambicco tramite delle tubazioni visibili all’interno del locale.

Alambicco Naufragin

Il primo Gin prodotto è stato il Contrabbando (Botanicals Gin), mentre per dare una distinzione e un carattere diverso al prodotto nasce la serie delle tre bottiglie 1816, tra cui abbiamo un London Dry Gin e due Botanicals Gin.

Gin Contrabbando

Il Gin Contrabbando (il gin bandito) è aromatizzato con  Ginepro e Pino Mugo.

Il ginepro, i cui i rametti venivano bruciati e fatti ondeggiare nell’aria perché si pensava che avessero proprietà purificanti, qui a Livigno lo chiamano gàlbuli.
Nell’arco di due anni il ginepro arriva a maturazione, ovvero assume un colore bluastro e racchiude al suo interno i semi ricchi di un olio essenziale molto aromatico. 

Del Pino Mugo, invece Andrea utilizzati i fiori, le cime che qui a Livigno chiamano but del muff e anche quelle piccole pigne che crescono lateralmente alla cima del mugo, che trasferiscono al gin questa parte un po’ balsamica e resinosa.

L’etichetta viene applicata a mano ed è stata studiata in collaborazione con APT.
Il nome scelto per questo Gin ha lo scopo di rievocare le storie e le avventure di uomini e donne dei tempi passati che con il contrabbando di materie prime, sigarette ecc. sfidavano la legge e la natura ostile di quei luoghi, per poter assicurarsi una forma di sostentamento e una fonte di entrata che permetteva di sopravvivere nei mesi invernali.

Inoltre, sull’etichetta si trova la scritta “Livigno 2026″, in occasione delle olimpiadi che si terranno proprio a Livigno.

Serie Gin 1816

“Dopo contrabbando ho continuato il mio cammino” mi racconta Andrea – producendo una serie nuova di distillati chiamati appunto 1816 che si distinguono per colore in tre tipologie: Blu, Rosa e Giallo.

Il 1816 Blu racchiude dentro di sé la semplicità, distillato in stile London Dry Gin e aromatizzato solo con il ginepro.
Poco fa vi ho spiegato quanto sia speciale il ginepro a Livigno e l’importanza di questo gin mono botanica è proprio quella di esprimere i sapori del ginepro al 100%.

Il Gin 1816 Rosa si distingue dal primo con l’aggiunta di botaniche  in più, cereale affumicato “che è il cereale del malto d’orzo che uso per la birra” – mi spiega Andrea – arancia e coriandolo, per dare un po’ di rotondità.

Perché l’arancia ho chiesto ad Andrea?
“Anche se ovviamente non è di Livigno”, ammette, “mi ricorda quando ai bambini si dà la spremuta perché fa bene”.

Il Gin 1816 Giallo racchiude anch’esso a pieno il territorio di Livigno, aromatizzato con miele e fieno.

Il miele è ricavato da arnie immerse nella natura di Livigno dove le api danno vita ad un prodotto puro ed incontaminato.

Il fieno (al fen) che Andrea utilizza, invece, è quello della fienagione del periodo estivo, simbolo importante per Livigno a tal punto da dedicargli una festa dove è possibile conoscere e osservare da vicino le più tradizionali tecniche del taglio del fieno.

Dalla chiacchierata con Andrea e scoprendo i suoi gin, capisco subito che ha tanta voglia di crescere in questo settore. Non esclude la possibilità che la produzione del suo Birrificio si concentri maggiormente sul gin nel futuro, ma per il momento rimane un cammino tutto da scoprire, continuando con l’attuale produzione nelle quantità che la natura e il suo magnifico territorio gli permetteranno.

Nei prossimi articoli vi parlerò singolarmente di tutti e tre i Gin che compongono la linea 1816 e Contrabbando descrivendone gli aromi, i profumi e l’abbinamento che ho utilizzato durante la mia degustazione.

Conoscevate già questa linea di Gin? Qualcuno di voi ha già assaggiato uno dei prodotti di Andrea? Fatemelo sapere nei commenti sotto a questo articolo, oppure sulle mie pagine social.

A presto, Naufraghi!

Giorgio

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