Ho già parlato in precedenza della linea di Gin ideata e creata da Giovanni Campari, i Gin Terrae.
In sua compagnia, ho avuto il piacere prima di ascoltarlo in una lunga intervista, in cui mi ha spiegato il concetto dietro alla creazione dei suoi Gin, per passare poi all’assaggio dei Gin direttamente in compagnia del produttore.
Abbiamo assaggiato i Gin Neve, Onde e Campi prima lisci e poi miscelati con l‘acqua tonica 1724, un’acqua tonica creata a partire da chinino naturale delle Ande, non troppo amara e quindi ottima in quanto non va a coprire le note aromatiche dei Gin, oppure anche la Thomas henry tonic è perfetta con tutti e tre i Gin.
Gin Neve
Gin dedicato alle Dolomiti e alla suggestione della neve, all’inverno, è composto dalle botaniche Ginepro, Pino Mugo, Genziana, Achillea, Betulla e Imperatoria; rigorosamente raccolte a mano nel Cadore, lì dove il trambusto delle piste da sci è lontano e la natura è ancora incontaminata.
Il Gin Neve – come si legge anche sul sito del produttore – è un Gin preciso, netto e robusto.
Assaggiandolo, ho notato una notevole freschezza ❄️.
Al gusto mi è sembrato leggermente amaro e balsamico.
Come già detto, l’assaggio dei Gin è stato fatto tramite Gin & Tonics, cocktail che ha permesso di esaltare il carattere deciso Neve e del suo sentore di pino alpino.
Tuttavia il Gin Neve si sposa bene anche con il Bitter Campari, per cui è un ottimo Gin anche nella creazione di alcune varianti di Negroni, ed essendo un amante del Negroni, voglio riprodurne una variante secondo me molto carina, non perderla nella sezione Recensioni e Cocktail con il gin.
Non ve lo nascondo, bere questo Gin è stato come passeggiare in un bosco incontaminato, cattura da tutti i profumi tipici del luogo.
Gin Onde
Hei Naufraghi, voi che rapporto avete con le onde 🌊?
Io bellissimo, soprattutto quando Onde è il nome di un Gin al cui interno troviamo Alga, acqua di mare, ma anche Elicriso, Timo, Santolina, Limone, Pino Marittimo, Angelica.
E sì, Ginepro, ovviamente.
Anche qui, tutte le erbe sono raccolte a mano, aspettando il periodo giusto in cui le piante raggiungono il massimo picco aromatico.
Bere un Gin & Tonic realizzato con questo Gin è come ritrovarsi seduti su uno scoglio, col sole che ci batte sulla testa e l’aria salmastra che ci investe col suo profumo.
Il cocktail che ne esce fuori è molto fresco e dissetante.
E’ tuttavia un Gin molto versatile, che può facilmente essere utilizzato nella creazione di cocktails sour come il Gimlet, o nella realizzazione dell’iconico cocktail Martini.
Onde è un Gin morbido e sapido, e da buon Naufrago, mi ha stregato: è stato incredibile di come mi ha ricordato il sapore del mare sulle labbra durante una nuotata.
Ah, e se tutto ciò non vi bastasse a convincervi della bontà del prodotto, vi dico pure (ma ne avevo già scritto) che il Gin Onde ha vinto una medaglia d’oro al World Gin Awards.
Io vi ho avvertiti 👀
Gin Campi
Il Gin della linea dedicato alla pianura, al caldo dell’Emilia dai campi sconfinati, il Gin Campi è l’omaggio del produttore Giovanni Campari alla sua terra.
Che è anche la mia.
Le botaniche parlano chiaro: Fieno, foglie di Pomodoro, Barbabietola, Coriandolo e Angelica.
Se siete abituati a vivere la campagna Emiliana, allora vi basterà stappare la bottiglia per sentirne gli odori tipici: se invece non è la vostra zona, bevetelo.
Al primo sorso sembra di trovarsi in mezzo ad un campo dove è stato da poco falciato il fieno.
Ricorda un po’ il profumo di quella materia prima così importante per l’Emilia, che è il latte. Un Gin leggermente dolce e morbido.
E’ anche un Gin “grasso“, che si sposa bene nella creazione di cocktail non convenzionali: insomma, largo alla fantasia!
Il territorio dentro una bottiglia, ad ogni assaggio
Come già accennato, l’assaggio dei Gin in questione è stato fatto sia liscio, che attraverso la preparazione di Gin & Tonic, questo per capire meglio il profilo aromatico di ogni prodotto.
A mio avviso, ognuno delle bottiglie trasmette perfettamente i profumi e i sapori delle botaniche selvagge raccolte al momento giusto e, soprattutto, bevendo uno qualsiasi di questi Gin, ad occhi chiusi, si può chiaramente capire “da dove viene”.
Il dottor Campari è davvero riuscito a infilare il territorio all’interno di una bottiglia.
Quasi come i messaggi in bottiglia che viaggiavano fra gli oceani…
E voi avete provato già provato i Gin Terrae? Se sì, con quali cocktail avete bevuto uno di questi tre prodotti?
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Voglio aggiungere un’ultima cosa: ascoltando il Dott. Campari e assaggiando i suoi Gin, sono riuscito a percepire la passione che infonde ai suoi prodotti, e che questa rimarrà sicuramente un’esperienza da tenere ben stretta lungo il mio viaggio attorno al mondo del Gin 🧭
A presto, Naufraghi!